Artico Festival si prepara a illuminare le serate di inizio estate a Bra dal 12 al 14 giugno 2025. Immerso nella suggestiva cornice del Parco della Zizzola, l’evento giunge alla sua nona edizione con una promessa chiara: tre giorni di musica coinvolgente con artisti del calibro di okgiorgio, Marco Castello, La Niña, Whitemary e Alec Temple, le irriverenti incursioni comiche di Fabio Celenza e un’atmosfera di condivisione e leggerezza. Ma Artico è molto più di un festival musicale: è un progetto che pone al centro la sostenibilità, l’accessibilità e la creazione di una rete virtuosa con le realtà del territorio. Ne abbiamo parlato con Andrea Dellapiana, direttore artistico di Artico Festival.

La genesi di Artico Festival

Artico Festival ha ormai quasi un decennio di storia. Qual è stato l’elemento scatenante, la scintilla iniziale che ha portato l’associazione Switch On a ideare e realizzare questo evento a Bra?

“Artico Festival nasce come rinnovamento del festival precedente che organizzavamo, Chiamata Alle Arti, che è durato cinque anni. Al culmine di quell’esperienza, abbiamo deciso di passare da un festival autunnale al chiuso ad un festival estivo all’aperto, ampliando il target di pubblico e artisti. È stata un’evoluzione naturale. I nostri obiettivi e interessi sono rimasti gli stessi: portare a Bra un’offerta musicale e culturale che solitamente si trova solo nelle grandi città.”

Ripensando alle prime edizioni, quali erano le sfide più grandi che avete dovuto affrontare e quali sono stati i momenti che vi hanno dato la conferma che il festival stava prendendo la giusta direzione?

“Credo che le sfide che abbiamo affrontato siano comuni a tutti gli eventi in provincia del nostro tipo. Nei primi anni bisogna crearsi un pubblico, diffondere il nome del festival, invogliare la gente a partecipare. Lo si fa con un’offerta culturale netta e decisa e valorizzando l’ambiente che ci ospita. Ricordo una partecipazione molto calorosa a uno dei primi live in Piemonte dei Coma_Cose, ancora senza primo album. A fine concerto c’è stata un’invasione di palco che ha sorpreso tanto noi quanto gli artisti. In quel momento abbiamo capito di aver trovato il nostro pubblico.”

Le ambizioni per il futuro

Con nove edizioni alle spalle, quali sono oggi le ambizioni di Switch On per Artico Festival? Vedete margini di crescita, magari esplorando nuovi format o coinvolgendo un pubblico ancora più ampio?

“Non siamo ossessionati dalla crescita a ogni costo, ma siamo consapevoli che potrebbe sicuramente succedere, nei tempi e nei modi più naturali per noi. La mia sfida, con la quale tormento i miei compagni di avventura ormai da anni, è di iniziare a ospitare anche nomi internazionali. Siamo inoltre molto felici di Artico Club, la rassegna autunnale al Teatro Politeama di Bra, che abbiamo iniziato due anni fa. Questo format ci dà modo di dare la giusta cornice ad artisti che in estivo ci riesce difficile invitare. Ci piacerebbe insomma che Artico accompagni sempre di più il pubblico durante tutto l’anno, cambiando come le stagioni.”

Il comunicato stampa sottolinea come Artico sappia “scovare talenti e anticipare le tendenze“. Quanto è importante per voi mantenere questa vocazione di scoperta e innovazione nella scena musicale e culturale?

“Questo che hai citato è un passaggio della dichiarazione del sindaco di Bra, Gianni Fogliato, e ci rende molto fieri. Da sempre abbiamo avuto un occhio di riguardo per le nuove scoperte, anticipando di qualche anno fenomeni poi diventati nazional popolari. Basti pensare a Lucio Corsi, ospitato la scorsa edizione, prima di Sanremo. Lo stesso si potrebbe dire di Colapesce (edizione 2018) o dei Coma_Cose (edizione 2017). Sono certo che, pur avendo già il loro pubblico, lo stesso si dirà fra qualche anno di Marco Castello e La Niña, ospiti di questa edizione 2025.”

L’impegno di Switch On per la sostenibilità ambientale e l’impatto sociale

Siamo particolarmente lieti di notare il forte impegno di Artico Festival verso la sostenibilità e la creazione di un impatto positivo sul territorio. Iniziative come l’utilizzo di stoviglie compostabili, i bicchieri riutilizzabili e la collaborazione con Worldrise e Plasticfree sono certamente significative. Potreste approfondire le motivazioni che vi spingono a investire così tanto in questa direzione e quali risultati concreti avete riscontrato finora in termini di riduzione dell’impatto ambientale?

“Per quanto riguarda le motivazioni, semplicemente crediamo sia responsabilità di tutti fare del proprio meglio per contrastare l’utilizzo della plastica e l’inquinamento prodotto dal suo utilizzo. Basandoci sulla media delle vendite negli anni precedenti, abbiamo calcolato nel 2024 un risparmio di quasi 700 bottigliette d’acqua e di oltre 4000 bicchieri. Inoltre, al momento di ripulire il parco alla fine di ogni serata, abbiamo potuto constatare una sensibile diminuzione dell’abbandono di rifiuti. L’anno scorso è stato il nostro primo anno come festival completamente plastic free e intendiamo proseguire in questa direzione. Rimanendo sempre sul tema ambiente, inoltre, sui nostri social promuoviamo da sempre l’utilizzo del car sharing per arrivare a Bra.”

L’associazione Switch On, organizzatrice di Artico Festival, è attiva dal 2012 con l’obiettivo di arricchire culturalmente il territorio, grazie anche a collaborazioni con altre realtà e iniziative locali, come Casa Pride, Progetto ABS e Cooperativa Sociale Progetto Emmaus, un aspetto che risuona profondamente con la nostra attenzione per le iniziative a carattere socialmente innovativo.
Come siete riusciti a valorizzare questo aspetto in un festival musicale e in che modo queste sinergie contribuiscono a un’esperienza più ricca e significativa per il pubblico e per il territorio?

“Siamo sempre stati assidui frequentatori di festival e amiamo molto questo modo di interagire fra persone e fruire di musica e cultura. Per questo teniamo moltissimo all’ambiente del nostro festival, ovvero tutto ciò che sta al di là delle esibizioni artistiche sul palco. Azzardo a dire che i concerti sono solo la metà di Artico, il restante 50% lo fanno le persone e l’attenzione alle realtà che ci circondano. Ogni festival è un po’ micromondo (passatemi il termine un po’ new age), all’interno del quale ogni scelta determina l’umore e il sentire di pubblico e artisti. Le nostre sono scelte politiche: invitare Casa Pride (prima associazione sul braidese a occuparsi dei diritti della comunità LGBTQIA+) o Progetto Emmaus (cooperativa che coinvolge persone fragili) è un modo per creare un clima di rispetto, collaborazione e curiosità.”

Artico Festival 2025 si preannuncia come un evento imperdibile, un’occasione per immergersi in un’atmosfera magica fatta di ottima musica, risate e un forte senso di comunità, il tutto nel rispetto dell’ambiente! 

Per tutte le informazioni su orari, navette e line-up completa, visitate il sito articofestival.it.

 

________________________________________________________________________________________________________________________________________
La consultazione di quest’articolo è gratuita.
Se vuoi contribuire ad aiutare il nostro progetto, puoi eseguire un versamento volontario inquadrando il QR di Satispay in homepage e inviarci i tuoi dati. Ti siamo infinitamente grati!
Resta aggiornato su cosa accade in provincia e iscriviti alla nostra newsletter: basta scrivere a info@eventiinprovinciadicuneo.it.
Non spammiamo, promesso: arriva una volta a settimana!